Il progetto dell'Università 'Gabriele D'Annunzio' a Chieti, oggi quasi del tutto realizzato, ha recuperato l'idea originaria di campus trasformandola in una struttura di rilevanza urbana, in stretto rapporto con il contesto. Il risultato è uno spazio denso di tensioni nel quale si sovrappongono le tracce residue del mondo rurale, l'urbanizzazione dispersa e i nuovi edifici universitari, sul fondo di un paesaggio ancora riconoscibile. Di fronte ai nodi irrisolti della campagna costruita, la soluzione realizza un luogo pubblico fondato sulle relazioni tra gli edifici e la messa in valore della natura del sito. Lo stile sobrio del campus conferma la sua 'lunga durata' non solo come figura silenziosa opposta al fragoroso disordine della città contemporanea, ma anche come scena teatrale ideale per la narrazione di una funzione e di un luogo.
Questa pubblicazione, che documenta le ultime realizzazioni della parte medico-scientifica, è anche l'occasione di un bilancio su un'opera che per coerenza e unità architettonica ha pochi raffronti nel panorama delle università italiane.
Pepe Barbieri (Roma 1943), Adalberto Del Bo (Milano 1948), Carlo A. Manzo (Napoli 1946), Raffaele Mennella (Cagliari 1939) sono stati
a lungo docenti di Progettazione architettonica e urbana nella Facoltà di Architettura di Pescara della 'Gabriele D'Annunzio'. Hanno progettato
il campus universitario di Chieti in diverse fasi, a partire dal 1986.
Federico Bucci (Foggia 1959) è professore di Storia dell'architettura contemporanea al Politecnico di Milano dove è prorettore del Polo di Mantova e responsabile della Cattedra Unesco. Tra i volumi pubblicati, Luigi Moretti. Opere e scritti (2000), Albert Kahn. Architect of Ford (2002) e Franco Albini (2009).
Carlos Martí Arís (Barcellona 1948) è docente di Progettazione nella Escuela Técnica Superior de Arquitectura de Barcelona. È stato vicedirettore della rivista '2C' ed è autore di numerosi saggi tra cui Le variazioni dell'identità (1990), Silenzi eloquenti
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