Una panoramica sulla lunga carriera di Jannis Kounellis nel catalogo della grande mostra autunnale della Fondazione Pomodoro
Un omaggio a Kounellis e al suo inconfondibile lessico materiale, sovente costituito di elementi vivi, costruito con tenacia e lucidità estetica, al di là del quadro e della scultura, che gli consente di ottenere una solidità e pregnanza drammaturgica tale da rendere partecipe del suo pathos l'osservatore.
Accanto alle nuove creazioni ideate appositamente per gli ambienti della Fondazione, il volume presenta numerose opere "storiche", strettamente correlate alle grandi installazioni, in modo da formare un "sermo" retoricamente incisivo e radicale, tipico dell'artista nei suoi momenti di maggior vigore. Oltre alle immagini delle opere nuove e di quelle "storiche", la monografia comprende i contributi critici di Bruno Corà, curatore della mostra, una conversazione dell'artista con Katerina Koskina, curatrice della Fondazione Costopoulos di Atene e altri importanti documenti.
Jannis Kounellis, nato al Pireo nel 1936, giunge in Italia nel 1956 e si stabilisce a Roma, dove studia all'Accademia delle Belle Arti. Nel 1960 tiene la sua prima personale presso la Galleria La Tartaruga di Roma. Dagli anni Sessanta la scultura, le ambientazioni, le installazioni e le performance di Kounellis, con la loro materialità poverista (l'artista è stato associato al movimento dell'Arte Povera fin dagli esordi), avviano un processo di confronto aperto con l'opera, capace di coinvolgere totalmente lo spettatore.
Dal 1967 entrano a far parte dell'opera il fuoco, la terra, la lana, il carbone, i sacchi di iuta, le piante e gli animali, in una dialettica tra forme inerti e forme viventi. A partire da quel periodo, una lastra di ferro sostituirà la tela e compariranno le mensole che sostengono oggetti d'uso comune.
Nel 1967 Kounellis partecipa alla mostra collettiva Arte Povera presso la Galleria La Bertesca di Genova. Nel 1969 dispone dodici cavalli vivi nella sala della Galleria L'Attico, a testimonianza del rapporto tra lo spazio culturale dell'arte e quello naturale. Nel 1972, durante la mostra alla newyorkese Galleria Sonnabend, si chiude la bocca con un calco in oro; nel 1976 contamina i locali della galleria milanese Ala con il fumo di una ciminiera. Nel 1972 viene invitato per la prima volta alla Biennale di Venezia. A questa seguiranno importanti mostre in tutto il mondo (fra cui Documenta, Kassel, 1972 e 1982; Museum Folkwang, Essen, 1979; Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris, 1980; Museum of Contemporary Art, Chicago, 1986; Galleria d'Arte Moderna, Roma, 2002).
Fino al 4 settembre 2006 è in corso una mostra personale al MADRE - Museo d'Arte Contemporanea Donnaregina di Napoli.