Il presente catalogo va a ripercorrere in modo esaustivo e in sequenza cronologica - con fotografie di ogni singola opera e didascalie che ne offrono una dettagliata descrizione, nonché le indicazioni delle relative mostre - l'evoluzione dell'opera di Giuseppe Uncini, a cominciare dai suoi primi anni di attività, negli anni cinquanta del Novecento, fino al 2007.
Pur nelle diverse fasi toccate dal suo lavoro, si riconosce nell'uso di un materiale particolare, il cemento, l'elemento linguistico che caratterizza tutta l'opera di Uncini.
Il volume evidenzia la straordinaria ricchezza di variazioni di forme a cui l'artista è pervenuto nel corso dei decenni dedicati allo studio e al confronto con questo materiale, di cui ha esplorato attraverso continue variazioni tutte le possibilità espressive.
Emerge inoltre come il lavoro di Uncini, nel trasformare una realtà ordinaria appartenente alla dimensione industriale in un oggetto artisticamente ambizioso, abbia da un lato anticipato un'intuizione poi sviluppata dall'Arte povera, ovvero quella circa le potenzialità espressive dei materiali comuni, e dall'altro realizzato, nelle sue forme semplificate e stringatamente geometriche, alcuni precoci prototipi di quello che sarebbe stato il fondamentale repertorio dell'arte minimale.
Il volume, che inaugura una sezione di cataloghi ragionati d'arte all'interno della collana della Fondazione VAF, accoglie un testo critico di Bruno Corà, e apparati bio-bibliografici.