Tutti riconoscono alla cultura francese del restauro un ruolo primordiale nell'impostazione moderna della disciplina, considerando l'opera di Viollet-le-Duc quale esempio emblematico. Spesso però si pensa che dopo questo brillante esordio il modello francese si sia chiuso ad ogni trasformazione ed abbia operato per tutto il XX secolo seguendo teorie di stampo ottocentesco. Questo libro analizza continuità e rotture nelle scelte operate dalla Commission des monuments historiques, attraverso una indagine ravvicinata dei fenomeni. Ai temi del monumento e del restauro si affiancano problematiche che vanno dalla conservazione alla manutenzione, dalla città al paesaggio, dall'architettura moderna alle preesistenze, dalle nuove tecniche ai savoir-faire tradizionali. Si delinea così un panorama sfaccettato, privo di soluzioni precostituite, dove le grandi conoscenze tecniche e progettuali dei professionisti formati all'Ecole de Chaillot servono in primo luogo ad assicurare la conservazione dei beni nella loro consistenza materiale, dove lo studio degli storici si confronta con la realtà del costruito, dove tradizione vuole spesso significare innovazione.Sono temi, questi, che vanno bene al di là delle dispute del periodo e che suggeriscono il superamento di molti preconcetti. Porre l'esistente al centro del proprio operare vuol dire sentirne l'attualità, senza percepirlo come un ingombrante fardello, ma anzi come una presenza significante e necessaria. In questo senso la disciplina del restauro rientra nei termini di una umile ricerca, piuttosto che tentare soluzioni dogmatiche mitizzando o peggio ancora contraffacendo il bene da tutelare. Buchnummer des Verkäufers 1307022