Nel 2005 ricorre il VII centenario della morte di san Nicola da Tolentino, il celebre taumaturgo agostiniano alla cui fama si deve la notorietà di questa città marchigiana nel mondo. Tra le varie iniziative di carattere spirituale e culturale per celebrare tale ricorrenza si annovera la mostra di taglio "iconografico" incentrata sulla figura di san Nicola.
A partire dal Quattrocento, via via che se ne propagava il culto, si moltiplicarono le immagini del santo e si arricchì il repertorio iconografico. Molti grandi artisti - Piero della Francesca, Francesco di Gentile, Pier Matteo d'Amelia, il Garofalo, Salvator Rosa, il Perugino, Moretto da Brescia, Luca Giordano, Giovan Domenico Tiepolo - si sono cimentati nella raffigurazione del tolentinate. Anche scultori come Antonio Lombardo e Giorgio di Sebenico, il Cozzarelli e Nanni Unghero, ci hanno lasciato suggestive e ascetiche raffigurazioni del frate agostiniano.
Il catalogo segue la partizione della mostra in tre sezioni. La prima, dedicata a illustrare gli attributi iconografici del santo e le principali illustrazioni della sua figura, in pittura, scultura, oreficeria, e miniatura, dal XIV al XIX secolo. La seconda, dedicata a illustrare episodi della vita e dei miracoli di san Nicola (attraverso dipinti su tela, su tavola, incisioni e stendardi) dal XIV al XVII secolo, cercherà di ricomporre alcune predelle di pale d'altare divise tra vari musei italiani e stranieri. La terza è dedicata a illustrare la presenza del santo di Tolentino in scene sacre (quali la Natività, la Crocifissione, la Sacra conversazione ecc.) al fine di documentare la grande diffusione del culto di san Nicola promosso a lungo, dal Quattrocento al Settecento, e ovunque da parte dell'Ordine agostiniano e delle varie Famiglie riformate.
Nel catalogo saranno riprodotte a colori tutte le opere presenti in mostra.
Maria Giannatiempo López è funzionario del Ministero dei Beni e le Attività Culturali; dal 1976 ha prestato servizio alla Soprintendenza per i Beni Storici e Artistici di Matera e, dal 1983 in quella di Urbino. È vicedirettore della Galleria Nazionale delle Marche e responsabile della conservazione del Palazzo ducale e delle opere pertinenti al Museo. Inoltre ha svolto attività scientifica in occasione di importanti interventi di restauro di cui ha avuto la direzione: gli affreschi trecenteschi del "Cappellone" di San Nicola a Tolentino; i Bronzi lauretani del secolo XVI; la serie degli arazzi eseguiti su cartoni di Raffaello e di Rubens presentati a un convegno internazionale a Budapest; le tele di Pietro da Cortona nella ex chiesa di Santa Chiara a Urbino.
Ha curato le mostre, e i relativi cataloghi, dedicate a: Testimonianze inedite della vita di corte (1997); La scultura lignea nelle alte valli del Potenza e dell'Esino (Federico Motta Editore, 1999); Il Quattrocento a Camerino (Federico Motta Editore, 2002)