La mostra apre la stagione delle nuove attività del Museo Riso di Palermo. Senza voler essere moralista o didattica, l'esposizione - che ospita 24 tra i maggiori artisti del panorama contemporaneo - affronta fondamentali questioni etiche che riguardano il concetto di "creazione" e il tema della responsabilità dell'artista, la capacità di coinvolgere il visitatore nel suo viaggio di interpretazione dei grandi temi essenziali attraverso segni, simboli e metafore, al tempo stesso semplici e complesse.
Articolata in due parti, la mostra può essere considerata una sorta di enciclopedia della trasposizione artistica dei grandi temi esistenziali.
Il primo capitolo esplora i grandi temi del trascorrere del tempo, della morte, della solitudine, della paura, dell'identità e dell'amore. Gli artisti che espongono le loro opere in questa prima sezione sono, tra gli altri: Marina Abramovic, Jan Fabre, Gloria Friedmann, Dennis Oppenheim, William Kentridge, Anselm Kiefer, Michelangelo Pistoletto, Paolo Grassino, Danica Dakic, Kevin Francis Gray, Gilbert&George, Koji Tanada.
La seconda parte della mostra propone invece opere di artisti che hanno in comune l'ideazione di metafore affascinanti, che rimandano ai concetti di caducità, resistenza, devozione, empatia e partecipazione. Alcuni dei nomi di questo secondo capitolo sono: Lee Ufan, Richard Long, Roman Opalka, Giuseppe Penone, Gunther Uecker, Pedro Cabrita Reis, Kim Sooja.