La mostra, promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dal Comitato Nazionale per le Celebrazioni del terzo centenario della morte di Mattia Preti è realizzata dal Comune di Milano con la partecipazione della Regione Lombardia e dal Liechtenstein Museum di Vienna. Caravaggio e l'Europa si annuncia come la più completa rassegna dedicata al movimento caravaggesco e ha come sua naturale sede Palazzo Reale a Milano, facendo seguito, dopo oltre mezzo secolo, alla storica mostra milanese di Roberto Longhi del 1951.
Con questo grande evento si concludono decenni di studi, ricerche, approfondimenti, contributi, documentazioni e nuovi ritrovamenti che configurano in maniera articolata ed esauriente la suggestiva e rivoluzionaria apparizione del grande maestro lombardo e di quella folta schiera di artisti che furono influenzati dal suo drammatico genio. La mostra farà quindi tappa al Liechtenstein Museum di Vienna che la ospiterà nelle sue splendide sale, recentemente restaurate e riaperte al pubblico.
Grazie a un comitato scientifico presieduto da Vittorio Sgarbi e di cui fanno parte eminenti studiosi internazionali (Sergio Benedetti, Luigi Spezzaferro, Caterina Bon di Valsassina, Mina Gregori, Liesbeth M. Helmus, David Jaffé, Johann Kräftner, Wolfgang Prohaska, Nicola Spinosa, Claudio Strinati, Rossella Vodret) e alla partecipazione dei principali enti museali d'Europa, la mostra si configura come una grande manifestazione a carattere europeo con circa centocinquanta opere selezionate in modo da fornire un quadro, il più completo possibile, delle complesse vicende che caratterizzarono il panorama artistico romano all'inizio del Seicento.
Caravaggio e l'Europa prende in esame quello che può essere considerato un momento cruciale della pittura in Italia. Un periodo che nasce negli ultimi anni del XVI secolo in una Roma ancora in crisi per il traumatico scisma luterano e che si sviluppa, con sempre maggiore vigore, attraverso il pontificato di Clemente VIII Aldobrandini, Paolo V Borghese, Gregorio XIV Boncompagni e Urbano VIII Barberini; dagli avvenimenti accaduti in questi anni è dipeso gran parte dello sviluppo delle correnti artistiche europee fino alla fine del XVII secolo.