La mostra, inaugurata a Cavalese, si qualifica come primo progetto espositivo di 'lettura parallela dell'opera di due grandi protagonisti della comunciazione artistica del Novecento.
Questi due maestri noti in Italia e all'estero rivestono infatti un'importanza capitale entro il patrimonio artistico contemporaneo essendo stati i portavoce di un'idea d'arte intesa come totalità, come sistema di linguaggi interagenti: dalla pittura alla scultura, dal disegno alla grafica editoriale, dalla fotografia al cinema, dalla scenografia alla musica fino all'interesse per la didattica e per l'insegnamento delle discipline artistiche.
Bruno Munari (Milano 1907-1998) e Luigi Veronesi (Milano 1908-1998) hanno molto in comune, appartengono alla stessa generazione, condividono lo stesso interesse interdisciplinare, amano la fantasia dell'immagine attraverso il rigore del metodo, aspirano a un'idea di arte totale pur nel differente temperamento che caratterizza la loro avventura creativa. Munari e Veronesi perseguono la totalità del pensare e fare arte come esperienza totale che non si chiude mai in una formula o in un sistema di segni autoreferenziali, ma sconfina attraverso analogie tra il carattere visivo e quello verbale, tra il tattile e il sonoro