L'esposizione al Museo Correr di un affascinante Autoritratto a disegno recentemente ritrovato e riconosciuto a Tiziano Vecellio da autorevoli studiosi internazionali, tra cui David Rosand e Luba Freedman, già rivelato al pubblico per la prima volta nella Mostra Tiziano ultimo atto (Belluno, 2007, a cura di Lionello Puppi), costituisce una delle iniziative più interessanti tra le offerte espositive della prossima primavera veneziana.L'esposizione al Museo Correr di un affascinante Autoritratto a disegno recentemente ritrovato e riconosciuto a Tiziano Vecellio da autorevoli studiosi internazionali, tra cui David Rosand e Luba Freedman, già rivelato al pubblico per la prima volta nella Mostra Tiziano ultimo atto (Belluno, 2007, a cura di Lionello Puppi), costituisce una delle iniziative più interessanti tra le offerte espositive della prossima primavera veneziana.
Il disegno, concesso generosamente in prestito da una collezione statunitense dopo la recente esposizione presso la Fondazione Cosso (San Secondo di Pinerolo), rappresenterà per i visitatori dei Musei di Piazza San Marco una singolare occasione di confronto con l'inaspettata rappresentazione di se stesso consegnataci dal 'sommo' Tiziano.
Dal plurisecolare buio della storia riemerge il volto del 'grande vecchio' della pittura veneta; giunto quasi all'età di ottant'anni, onorato da imperatori e papi e celebrato ovunque in Europa grazie alle sue opere, Tiziano pare aver affidato ad un fragile piccolo foglio di carta la sopravvivenza della propria immagine terrena.
Concentrato nel profilo della testa, col solo accenno del ricco collo di pelliccia e della cuffia, il rapido e sicuro tratto della matita nera, sempre mobile e vibrante, ma qui insolitamente anche minuto ed analitico, cattura con straordinaria immediatezza l'inconfondibile e familiare profilo del pittore, restituendocene tutta la consapevole dignità conseguita con la sua impareggiabile Arte della Pittura.