L'opera assume un rilievo eccezionale nell'ampio panorama della ricerca archeologica della Daunia e soprattutto della divulgazione dei suoi risultati. Grazie ad essa è possibile oggi restituire alla comunità scientifica una considerevole mole di dati e informazioni - una sorta di 'musealizzazione cartacea' di rinvenimenti e reperti altrimenti difficilmente fruibili - afferenti uno dei centri più importanti del Golfo di Manfredonia, caratterizzato da una frequentazione quasi senza soluzione di continuità a partire dall' Età del Ferro fino al III secolo a. C.