La nascita del lazzaretto come baluardo di sanità fu il frutto del connubio fra la cultura cristiana dell'assistenza e della solidarietà e il pragmatismo della Repubblica di Venezia.
L'invenzione nel 1423 del primo lazzaretto come ospedale di stato in un'isola della laguna e la successiva elaborazione, nel 1468, di un altro modello di struttura portuale di quarantena e di espurgo in una seconda isola, hanno costituito un progetto pilota e un prezioso riferimento per la cultura sanitaria dell'Occidente.
Gli intensi scambi commerciali e culturali avvenuti sulle rotte del Mediterraneo favorirono l'incontro delle civiltà, ma la circolazione di uomini e merci facilitò anche la diffusione delle malattie. Quel Mediterraneo fonte di ricchezza fu anche una fucina di grandi epidemie che indussero il governo veneziano a elaborare e introdurre regole sanitarie per rendere più sicuri i traffici internazionali. La Repubblica investì dunque nella prevenzione cercando di conciliare gli interessi economici con la tutela della salute.
I sistemi veneziani di isolamento e contumacia furono esportati, entrarono nella cultura del viaggio e nell'organizzazione degli scambi internazionali; tutti i porti che vollero diventare concorrenziali si dotarono di lazzaretti. Questo volume si propone di ricostruirne la storia e di documentare la nascita e lo sviluppo dei sistemi di contumacia.
Con il passare del tempo molti di questi lazzaretti sono stati abbandonati, altri sono diventati centri culturali e altri ancora ospitano istituzioni militari. Restituire all'Occidente la memoria della loro originaria funzione significa scrivere una storia che ha accomunato grandi e piccoli stati contro un unico nemico