Sir Michael Hopkins rappresenta con Richard Rogers e Norman Foster uno dei protagonisti di punta della stagione high-tech britannica e internazionale e quindi un autore capace di rimettere la propria opera in discussione affrontando il delicato tema del rapporto tra modernità e tradizione che lo hanno segnato come uno degli autori più sensibili in nord Europa nel rapporto tra centri storici, paesaggio e nuova architettura.
A partire dal 1976, anno di fondazione dello studio, la sua opera si caratterizza da un uso sofisticato del vetro e dell'acciaio con opere residenziali e industriali che ricordano la lezione dei Radical e insieme la migliore architettura tecnologica.
Con la metà degli anni Ottanta l'autore decide di cambiare passo applicando quella che lui definisce 'l'aggiornamento dei materiali tradizionali' che segnano la seconda generazione dei suoi progetti come lo stadio Lord's di Londra, l'Emmanuel College di Cambridge, il Jubilee campus di Nottigngham e soprattutto la nuova sede del Parlamento inglese a Londra. Questa monografia è il primo volume apparso in Italia che raccolga le opere più significative dello studio Michael Hopkins.