Voluta dall'Istituzione Biblioteca Malatestiana, la mostra si propone di offrire un quadro complessivo della civiltà malatestiana a Cesena per mezzo di materiali documentari e artistici, ed ha come protagonista Malatesta Novello, signore di Cesena dal 1433 al 1465, principe saggio e colto, dedito principalmente a opere di pace e mecenate. A lui la città di Cesena deve un volto nuovo e alcuni decenni di tranquillità e di benessere economico, da cui discendono la coscienza civica e la consapevolezza culturale che ne hanno caratterizzato la storia per secoli. Rifiutando la guerra come mestiere e fonte di guadagno, e nello stesso tempo rifiutando gli sprechi di una corte fastosa e chiassosa, Malatesta Novello si creò una diffusa simpatia, riuscì a pacificare gli animi, a elevare il tenore di vita della città, a creare opere eccezionali come la Biblioteca Malatestiana. Attivò artisti importanti (gli stessi che contemporaneamente operavano alla corte riminese del fratello Sigismondo) come Pisanello e Leon Battista Alberti, Agostino di Duccio e Matteo Nuti, Bartolomeo di Tommaso e Taddeo Crivelli. Intrattenne proficui rapporti con le più grandi signorie italiane, alla ricerca di codici che fece trascrivere e miniare, e con grandi personaggi e umanisti del suo tempo, come il celebre cardinal Bessarione, Francesco Filelfo, Ciriaco d'Ancona, Biondo Flavio, Giovanni Marcanova.