Dagli anni sessanta Louise Bourgeois ha utilizzato, come componenti delle sue sculture e dei suoi disegni, i propri vestiti e gli indumenti dei suoi cari, come la madre: una reincarnazione del suo passato e della sua infanzia, quanto una testimonianza del suo rapporto con la memoria. Un uso visuale dei tessuti che, da accessori decorativi, si trasformano in allusioni emotive e personali che entrano, principalmente nelle sue "Cells" e in seguito nei suoi ritratti di donna, a formare rappresentazioni di un femminile martoriato, quanto potente. Un percorso che, a partire dal 2002, subisce un ulteriore ampliamento quando la scultrice esalta i colori cangianti e le strutturazioni formali di porzioni di stoffa per costruire intrecci che si rivelano oscillanti tra figurazioni floreali e astrazioni cromatiche che configurano un repertorio di trame sorprendenti e meraviglianti.
Tale insieme di immagini, pittoriche e scultoree, è raccolto in maniera completa e unica, a formare quasi un catalogo generale di tale soggetto, nella pubblicazione curata da Germano Celant che si è avvalso della collaborazione dell'artista e del suo studio di New York. Una raccolta inedita con cui avvicinarsi a un unicum di deflagrazioni iconografiche e visive che arricchisce la conoscenza di Louise Bourgeois, la cui forza emozionale e plastica, tradotta in composizioni di colore e di forma, è una ulteriore prova del suo importante contributo, dal surrealismo alla vicende del presente, nell'ambito della storia dell'arte moderna e contemporanea.