Il volume raccoglie una serie di contributi che intendono offrire un panorama critico aggiornato sulla cultura artistica in Lombardia nel corso del Trecento e nella prima metà del Quattrocento, al tempo della signoria dei Visconti.
Particolare attenzione viene offerta non solo al rapporto tra le committenze e il contesto storico-culturale, ma anche all'unità delle arti fra di loro: dall'architettura alla miniatura, dalla pittura all'oreficeria. I più importanti centri di elaborazione e produzione artistica sono costituiti dalla corte viscontea e dal cantiere del Duomo di Milano, entrambi aperti a un vasto orizzonte europeo. Al tempo stesso l'arte gotica coinvolge tutto il territorio lombardo, che vede diffondersi castelli e dimore signorili, chiese e oratori privati, cicli di affreschi e di sculture, connotati da un sempre più profondo realismo figurativo e da una forte tensione ideale.
Il volume comprende i contributi critici di Marco Rossi (Nuovi orizzonti del gotico lombardo. Il cantiere del Duomo di Milano e l'unità delle arti e Indagini sulla tradizione tardogotica nella pittura lombarda del primo Quattrocento), Giancarlo Andenna (Il Trecento lombardo. Un secolo creativo e sfortunato, ma caratterizzato dal desiderio del 'nuovo'), Giuseppe Frasso (Appunti sugli anni milanesi di Francesco Petrarca), Francesca Flores d'Arcais (Giotto a Milano), Alessandro Rovetta (La città e il territorio nel Trecento visconteo: testi, immagini, architetture), Davide Tolomelli (I castelli: funzioni difensive e residenze signorili. Il caso di Pavia), Cristina Farina (L'architettura degli ordini mendicanti), Chiara Beba Gadia (I Maestri campionesi), Carla Travi (Alla corte dei Visconti: pittura gotica in Lombardia), Donata Vicini (Pitture del Trecento nel castello visconteo di Pavia), Milvia Bollati (Libri per i Visconti: committenza a corte tra Galeazzo II e Filippo Maria Visconti), Silvana Tassetto (Un grande Messale-Libro d'Ore), Florence Moly (I Tacuina sanitatis), Paola Venturelli (Orafi e oreficerie tra Gian Galeazzo e Filippo Maria Visconti), Laura Paola Gnaccolini (Presenze di rilievo a Brescia nella prima metà del Quattrocento: Gentile da Fabriano e Jacopo Bellini), Paola Castellini (I Bembo tra Brescia e Cremona), Roberta Aglio (Bestiari dipinti: tavolette da soffitto e modelli iconografici), Manuela Villani (Pisanello e il ciclo cavalleresco arturiano), Monja Faraoni (Pittura tardogotica a Lodi. Dal Maestro di Ada Negri al Maestro del Libro d'Ore di Modena).