Sogni e Conflitti
"L'arte contemporanea da una parte vuole essere lo specchio del mondo dall'altra è un laboratorio di idee e di sogni prodotti dall'artista. Aggiungo che non si può più creare una mostra come evento estetico perché la contemporaneità deve riflettere la società in cui viviamo. E quindi c'è un conflitto nel creare la mostra e nel presentare un lavoro, che nasce da un altro conflitto, quello interiore, da cui scaturisce un sogno che è l'opera d'arte con cui si vuole comunicare qualcosa allo spettatore. C'è un incrocio di tensioni di conflitti".
La dittatura dello spettatore
Nella società contemporanea lo spettatore controlla con la sua presenza o assenza il successo di ogni rassegna o iniziativa culturale "perciò si costruiscono mostre e programmi in modo tale che lo spettatore possa assorbirli con una facilità estrema, con il rischio però di abbassare notevolmente la qualità dei prodotti. Dall'altro lato, negli ultimi 10 anni, con l'inserimento di video e film, lo spettatore si è trovato a non essere più in possesso della sua esperienza. Di fronte a video che durano ore, egli deve operare una scelta. La mia intenzione è quella di dare nuovamente un'autonomia allo spettatore e fare in modo che i video siano percepiti in modo immediato e diretto, come può esserlo una scultura".
"Sogni e Conflitti non mostrerà un'arte politica, bensì una riflessione sulle politiche dell'arte.L'esperienza dello spettatore di fronte all'eccezionalità della visione dell'artista. Due soggetti contemporanei divisi semplicemente da uno sguardo diverso".Francesco Bonami, ARTE, gennaio - febbraio 2003
Zona d'Urgenza a cura di Hou Hanru Zone in cui la creazione artistica ha preso un'accelerazione fortissima negli ultimi dieci anni: Cina, Corea, Vietnam, Brasile, India.
Sistemi individuali a cura di Igor Zabel Artisti che utilizzano il linguaggio creativo per creare un mondo d'immagini indipendente come difesa dall'aggressione ideologica della società in particolare sull'Est Europeo.
La struttura della sopravvivenza a cura di Carlos Basualdo Le modalità con cui gli artisti e gli architetti hanno reagito agli effetti delle crisi finanziarie e delle politiche di adattamento strutturale nei paesi in via di sviluppo.
Stazione Utopia a cura di Molly Nesbit, Hans Ulrich Obrist e Rirkrit Tiravanija L'arte contemporanea come laboratorio e non-spazio storico.
Conflitto a cura di Catherine David Il lavoro di artisti in zone di conflitto, come il Medio Oriente o l'Asia Centrale.
Il Quotidiano Alterato a cura di Gabriel Orozco La nuova generazione di artisti che lavora a Mexico City e Cuba.
Clandestini a cura di Francesco Bonami Una selezione di 30 giovani artisti estratti dai suggerimenti presentati da ognuno dei curatori delle "isole".
Smottamenti a cura di Gilane Tawardos In collaborazione con il Forum Africa Contemporary Art.
Ritardi e Rivoluzione a cura di Francesco Bonami e Daniel Birnbaum L'arte contemporanea come costante conflitto fra avanguardia e tradizione, esperimento e forma ideale.
La Zona realizzato da A12 a cura di Massimiliano Gioni Un edificio temporaneo che si apre a ospitare le ricerche dei giovani artisti italiani.
Francesco Bonami è nato a Firenze nel 1955, dal 1987 vive negli Stati Uniti. È Senior Curator del Museo di Arte Contemporanea di Chicago, membro dell'Advisory Board della Carnegie International del 2004, membro del Permanent Board di Manifesta, è stato membro del comitato scientifico della prima Triennale di Yokohama nel 2001 e uno dei curatori di Aperto 93 alla Biennale di Venezia. Con lui Carlos Basualdo, curatore di Documenta XI a Kassel, Daniel Birnbaum, rettore della Staedeschule e direttore di Portikus a Francoforte, Catherine David, già direttore di Documenta, oggi alla guida del Witte de Witte a Rotterdam, Molly Nesbit, critico d'arte e docente universitario, Hou Hanru, curatore della Biennale di Kwanju in Corea, Hans Ulrich Obrist, primo direttore della Biennale di Berlino, curatore del museo di arte moderna di Parigi, Igor Zabel, curatore capo della Moderna Galeria di Lubiana, Massimiliano Gioni, direttore della Fondazione Trussardi, Gilane Tawardos, direttrice dell'inIVA (Institute of International Visual Arts) di Londra. Orozco e Tiravanija sono due famosi artisti.