Ii volume sull'opera di Jacopo Antonio Ponzanelli (Carrara 1654 - Genova 1735) segna la riscoperta di un artista che si è rivelato come uno degli scultori più significativi del Barocco. La sua straordinaria libertà immaginativa, le sue virtuosistiche capacità tecniche, la sua profonda conoscenza della scuola del barocco romano fecondata dall'attività di Gianlorenzo Bernini, caratterizzano le sue opere e spiegano il suo successo internazionale. Nato a Carrara e figlio d'arte, il Ponzanelli mantenne per tutta la vita uno stretto rapporto con l'ambiente carrarese e non solo per la fornitura dei marmi. Entrato giovanissimo come allievo nella bottega di Filippo Parodi, lo scultore genovese più aggiornato sulle novità del barocco romano, il Ponzanelli collaborò col maestro in alcune imprese scultoree, come le statue della Cappella delle Reliquie nella Basilica di Sant'Antonio a Padova, il grandioso monumento funebre del Patriarca Morosini a Venezia e la serie dei dodici Apostoli per la chiesa degli Italiani a Lisbona. Lavorò poi per altri committenti portoghesi e spagnoli e per il palazzo di Vienna dei Principi Liechtenstein, ma è soprattutto per Genova e la Liguria che egli realizzò sculture in marmo di grande bellezza, tra cui la Carità della basilica genovese della Santissima Annunziata e la Madonna del Rosario nella chiesa domenicana di Taggia. Anche in Piemonte si trovano alcuni suoi capolavori, come l'Assunta di Castellazzo Bormida e l'altar maggiore della chiesa di Carrù. Fu anche un eccezionale ritrattista, come dimostrano i busti marmorei del Cardinale Stefano Durazzo nella Casa della Missione e di Marcantonio Grillo all'Albergo dei Poveri. Per la prima volta in questo volume viene proposta una ricostruzione completa della sua produzione artistica. Il libro è arricchito da un apparato illustrativo, costituito in gran parte dai risultati di una campagna fotografica realizzata da Antonio Cozza e da un dvd con riprese di Saul Carassale mixate da Sara Bonatti.