Il volume, curato dal maggiore esperto vivente di storia della miniatura, prende in esame un settore sovente trascurato dagli specialisti: la figura del minatore intesa non tanto sotto il profilo storico-artistico, quanto sotto l'aspetto sociale, organizzativo e tecnico-produttivo. In particolare, l'autore analizza nel primo capitolo le fonti di cui disponiamo per attingere informazioni riguardo alla collocazione storico-sociale del miniatore. Passa quindi a studiare, nel secondo e terzo capitolo, i materiali e gli strumenti di cui disponeva nell'espletamento del suo lavoro, nonché le istruzioni ricevute o trasmesse dai committenti riguardo al soggetto e al posizionamento delle miniature. E conclude la sua ricerca, negli ultimi tre capitoli del volume, con una disamina delle fonti visive da cui il miniatore attingeva il proprio repertorio illustrativo, studiando casi ed esempi atti a configurare un primo regesto iconografico del codice miniato in epoca medievale. Gli esempi prodotti, che spaziano in una vasta area geografica e cronologica, consentono di meglio inquadrare nel suo effettivo contesto storico-sociale, anche tramite un esauriente e puntuale corredo di illustrazioni, una pratica artistica troppo spesso circoscritta dagli studiosi entro meri criteri stilistici, gettando nuova luce e mettendo a fuoco con dovizia di esempi calzanti e circostanziati il complesso mondo dei metodi e dei processi decisionali con cui i miniatori operavano, nei cosiddetti 'secoli bui', da autentici protagonisti della comunicazione e della trasmissione della cultura.