Gli scavi avviati nel 1991 dagli archeologi della Sovraintendenza del Comune di Roma ai Fori Imperiali hanno costituito l'ideale proseguimento di quelli intrapresi dal Governatorato di Roma dal 1924 al 1934, che segnarono la cancellazione del quartiere Alessandrino e l'apertura di via dei Fori Imperiali; furono allora scoperti numerosi settori dei Fori di Cesare, di Augusto, di Nerva e di Traiano. Le indagini recenti hanno portato alla luce la metà meridionale del Foro di Cesare (che è ora l'unico di tutti i cinque complessi a essere visibile e percepibile nella sua originaria estensione), il settore centrale del Foro di Augusto e le parti occidentali dei Fori di Nerva e della Pace. I ritrovamenti più considerevoli sono stati senz'altro quelli del Foro di Traiano, del quale è stata scavata la piazza, con la scoperta del basamento dell''Equus Traiani', la monumentale statua equestre dell'imperatore, e dei resti della complessa architettura che ne chiudeva il lato meridionale, ai confini con il Foro di Augusto.