L'opera raccoglie e commenta oltre cento capolavori del Guercino, provenienti dalle più importanti collezioni private e da prestigiose istituzioni museali come il Museo del Prado di Madrid, il Musée du Louvre di Parigi, la National Gallery di Londra.
Il catalogo indaga un aspetto centrale del grande pittore emiliano: dopo l'astrazione del manierismo si torna ad una profonda partecipazione ai temi spirituali, sentimenti che hanno un riflesso in letteratura nella Gerusalemme liberata di Torquato Tasso. Questi aspetti "sentimentali" che costituiscono la novità dell'invenzione pittorica guercinesca, sono anche raccontati nei diversi saggi che compongono l'opera.
Il catalogo raccoglie i contributi scientifici e critici di grandi specialisti e studiosi del Guercino come Sir Denis Mahon, autore del saggio introduttivo, il più grande esperto vivente della pittura seicentesca, Claudio Strinati, con un saggio su "La riforma sentimentale dei bolognesi", Vittorio Sgarbi, con il saggio dal titolo "La favola estense. Ariosto e Tasso nella pittura", Massimo Pulini con il saggio "Guercino, la poetica e il teatro degli affetti" e altri saggi di grande rilievo.