Fin dai tempi più antichi conquiste ed esplorazioni hanno portato in Europa, tra i molti prodotti esotici, anche piante affascinanti e sconosciute. Ma nel Cinquecento la curiosità e l'interesse per la botanica si diffondono a tal punto da influenzare notevolmente l'architettura dei giardini e delle dimore storiche che si arricchiscono di edifici e costruzioni particolari adibiti alla protezione delle piante durante le stagioni fredde.
Il volume di Sabina Villa, riccamente illustrato, è un primo repertorio di stufe, stanzoni, pergolati, limonaie, cedraie, citroniere, aranciere, serre e verande costruiti in Italia dal Cinquecento al Novecento, nei giardini privati e negli orti botanici delle università. Le loro semplici ma eleganti strutture in muratura, legno, ferro e vetro si evolvono insieme al disegno dei giardini (formali o paesaggistici) e consentono di collezionare agrumi rarissimi o delicate piante esotiche..
Nell'Ottocento diventano anche prolungamenti dei salotti alla moda della borghesia e segnano in modo molto preciso i progressi tecnologici annunciati dalle esposizioni universali.