E' la prima mostra che l'Italia dedica al Giambologna, il più celebrato tra gli scultori che vissero in Italia dopo Michelangelo e prima di Bernini, la cui ultima rassegna monografica fu tenuta a Vienna e Londra nel 1978.
Tre gli aspetti della scultura profana del Giambologna su cui sarà rivolta l'attenzione: i modelli e bozzetti, le figure nude di soggetto mitologico e i monumenti equestri. "Invenzioni" che ebbero grande fortuna e furono largamente imitate nelle grandi corti d'Europa. Una sezione sarà poi dedicata ai lavori commissionati al Giambologna dal Granduca Francesco de' Medici, il più importante mecenate dello scultore.
Le opere autografe dell'artista - oggi divise tra i musei di tutto il mondo - saranno esposte pressoché al completo, in una selezione che ha privilegiato l'altissima qualità dei pezzi in mostra. Tra i capolavori eccezionalmente concessi al Bargello in questa occasione, figurano la Venere Cesarini, i bronzi della Kunstkammer di Vienna e dei Musei di Dresda, l'Architettura di Boston, i bozzetti in terracotta del Victoria and Albert di Londra, ecc.
Nel catalogo, il saggio introduttivo presenterà un nuovo studio monografico sul Giambologna e sarà seguito da contributi scientifici dedicati agli aspetti e ai problemi più significativi dell'opera dello scultore, compresa la sua straordinaria, ininterrotta fortuna collezionistica.
La mostra - a cura di Beatrice Paolozzi Strozzi, direttore del museo, e di Dimitrios Zikos - si terrà all'interno del Bargello, nell'area espositiva al piano terreno e proseguirà poi in un percorso giambolognesco che si snoda attraverso le sale del palazzo, includendo tra l'altro alcune opere monumentali dello scultore, come l'Oceano di Boboli, il Bacco Cortesi, la Venere della Petraia e la Firenze che trionfa su Pisa.
L'itinerario si concluderà al secondo piano del museo, dove saranno esposti i più bei bronzetti di monumenti equestri, realizzati personalmente dall'artista o dai suoi diretti seguaci e provenienti da prestigiose collezioni europee, pubbliche e private.