Da dada a dada. 1916 - 2006, è il nuovo progetto espositivo che Alef intende produrre per celebrare anche in Italia il 90° anniversario della nascita del Dadaismo, noto movimento svizzero nato al Cabaret Voltaire di Zurigo nel 1916.
La celebrazione della nascita del Dadaismo si distinguerà per il carattere internazionale, grande richiamo, solidità scientifica, innovazione, visibilità sull'intero territorio nazionale e internazionale, grazie anche allo stretto legame istituito con la grande esposizione realizzata al Centre Pompidou di Parigi nel 2005, seguita da due tappe oltreoceano, rispettivamente alla National Gallery di Washington e al MoMA di New York nel 2006.
Settembre sarà dunque la volta dell'Italia che proporrà una mostra con una nuova selezione di opere appositamente curata dal noto critico d'arte Achille Bonito Oliva presso le sale del Castello Visconteo di Pavia.
La scelta di proporre al pubblico italiano una selezione di opere dadaiste muove dal preciso intento di non lasciar cadere nel vuoto la domanda posta nel 1968 da uno dei maggiori esponenti di quella corrente artistica: Il dadaismo è morto? Il dadaismo è ancora vivo?
La nostra risposta a quella provocazione presenta una realtà ancora oggi intrisa di molti dei contenuti e delle provocazioni appartenuti al Dadaismo, attraverso una lettura della forte influenza da quest'ultimo esercitata sui movimenti artistici e culturali che lo hanno seguito, a partire dal Surrealismo.
Il percorso espositivo intende pertanto, come anticipato nel titolo della mostra, individuare un percorso che parta dal dadaismo storico e conduca fino ai dadaismi del contemporaneo per comprendere il portato storico di quel movimento sulle nuove avanguardie.
In mostra artisti di comprovata fama mondiale del calibro di: Marcel Duchamp, Man Ray, Hans Richter, Raoul Hausmann, Tristan Tzara, Isidore Isou, Maurice Lemaitre, Roland Sabatier, Emilio Villa, Joan Brossa, Ray Johnson, Jhon Cage, Joseph Beuys, George Maciunas, Nam June Paik, Ben Vautier, Giuseppe Chiari, Gianni - Emilio Simonetti, George Brecht, Paul De Vree, Pierre Garnier, Jiri Kolar, Sarenco, Ugo Carrega, Jean - Francois Bory, Innocente.
Il dialogo con il progetto espositivo del Centre Pompidou, di cui si ripropone una selezione di circa 150 opere, si svilupperà secondo linee autonome, nonché di correttezza scientifica e di impostazione. Il confronto includerà, ovviamente, alcune delle opere più importanti di quella mostra, come ad esempio il metronomo di Man Ray.
Pavia, Castello Visconteo
settembre - dicembre 2006