Che cosa vuol dire oggi affrontare il disegno della città contemporanea? Che strumenti utilizzare per la progettazione dei nuovi spazi pubblici e dei luoghi comunitari?
Il libro di Marco Romano, apprezzato autore di storia e progettazione urbana, si pone come un manuale e insieme una riflessione critica sugli elementi della città tradizionale e moderna. Strade, piazze, portici, ponti, spazi collettivi costituiscono ancora gli elementi riconoscibili che segnano l'identità di una città e l'analisi della loro storia attraverso un'attenta lettura dell'evoluzione della città europea diventa un modo semplice ed efficace di pensare e progettare la città di oggi.
Con toni polemici Romano sottolinea ancora oggi la necessità di guardare alle nostre metropoli come a spazi a cui dare identità attraverso la riscoperta dei loro caratteri tradizionali e contro ogni fenomeno di dispersione. Un testo controcorrente oltre che un utile manuale per rileggere la storia e i caratteri fondanti delle città occidentali dal medioevo ai giorni nostri.
Il libro completa la ricostruzione di quali siano stati i termini sui quali la civiltà europea ha fondato la propria volontà di forma urbana, ricostruzione che ha avuto un suo primo fondamento nel 1993 con il mio L'estetica della città europea (al quale rinvio per un approfondimento dei temi qui esposti in modo succinto nel primo capitolo), ora approfondito fino a suggerire come quei termini e quei criteri possano continuare a costituire la base per disegnare le nostre città.
Il programma di rivisitazione dell'estetica urbana europea è stato accompagnato in questi anni da una reinterpretazione della storia delle teorie urbanistiche condotta da Francesco Finotto nei suoi libri La città chiusa e La città aperta, che hanno ricollocato fare e pensare la città nella loro giusta prospettiva