Lo sviluppo della cultura figurativa tra Italia, Francia e Svizzera, a cavallo tra Medioevo e Rinascimento nel catalogo della grande mostra torinese, la prima dedicata all'arte del Quattrocento nelle Alpi occidentali, un periodo storico molto interessante e sotto alcuni aspetti ancora poco approfondito della storia dell'arte europea.
Dipinti, sculture, miniature, oreficerie, tessuti, mobili e arredi dal tempo di Amedeo VIII fino all'inizio del Cinquecento - preziose testimonianze antiche della fioritura artistica del Quattrocento piemontese costituite in buona parte dal patrimonio di pittura, scultura e arti applicate del Museo Civico d'Arte Antica di Torino - documentano in maniera esaustiva la civiltà e la cultura figurativa dei territori alpini che costituivano gli antichi domini dei Savoia in un suggestivo percorso che prende in esame i vari campi della produzione artistica negli antichi Stati sabaudi.
"Corti e Città - ha dichiarato Enrica Pagella, Direttore del Museo Civico d'Arte Antica e Palazzo Madama e curatrice della mostra - nasce dall'obiettivo di far conoscere al grande pubblico un patrimonio culturale molto ricco e affascinante, ma ancora poco noto, che si è sviluppato in un importante crocevia tra l'Europa del Nord e l'Italia, accogliendo e rielaborando gli elementi delle culture europee dominanti. Il Quattrocento è un secolo di grande fioritura artistica nei territori alle pendici delle Alpi, grazie alla committenza artistica dei Savoia e a quella di casate nobiliari e sedi vescovili, molto attive soprattutto nella prima parte del secolo. Corti e città è una mostra che si propone di ricomporre dal punto di vista culturale l'unità degli antichi Stati sabaudi, oggi suddivisi da confini politici ed amministrativi".