Esponente di un'eccentrica élite di protagonisti della vita artistica e culturale torinese, interprete del gusto di un'agiata classe sociale, nonché abile fotografo e audace sperimentatore in più campi, Carlo Mollino (1905-1973), oltre che di architettura, si interessò di aviazione, di design e di moda, con l'idea di non escludere dalla sua ricerca anche il cinema, la scenografia, la letteratura e soprattutto la montagna.
Quest'ultima divenne, a partire dagli anni trenta del novecento, una passione che lo porterà -oltre che a concepire arditi e originali progetti architettonici- a pubblicare nel 1950 questo particolarissimo volume.
Letto al suo apparire come una "favola", quella dell'essere umano e del suo sogno di sfidare la natura, il libro -da considerarsi vero e proprio manuale sullo sci- viene ora ristampato nella sua forma originale.
Il discesismo, come il volo leonardesco, è per Mollino, infatti, espressione di una profonda metafora: "Avviare lo sciatore a trovare se stesso", mediante i diversi modi di controllare, governare e al contempo creare, lo stile di discesa è l'obiettivo che l'architetto si pone.
La meccanica del processo fisico, gli sforzi degli elementi del corpo coinvolti, l'armonia del movimento, le fluide traiettorie segnate sulla carta come sulla neve, le figure snelle che scorrono sulle piste argentee immortalate in uno straordinario bianco e nero sono gli argomenti che contraddistinguono i capitoli del libro e i numerosi disegni tracciati da Mollino per descrivere parabole e cambi di direzione.
Le parole utilizzate nella premessa al volume -"lo stile plasma la tecnica"- sembrano finanche adattarsi alla definizione del senso stesso dell'architettura molliniana. Non a caso, l'interesse per lo sci e la montagna farà sempre da sfondo alla sua attività professionale, sia che si tratti di studi per abitazioni unifamiliari, sia che si tratti di progetti per grandi complessi turistici.
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