Intorno alla fine dell'Ottocento i maestri gioiellieri del mondo occidentale cominciarono a uscire dall'anonimato, sotto cui avevano generalmente lavorato, per emergere come voci individuali, ognuna delle quali parlava con accento unico e chiaramente riconoscibile. Fu sempre in quel periodo che i modelli insignificanti, prevedibili dell'epoca precedente scomparvero. Il risultato fu che i celebri orafi la cui opera viene rappresentata in questo volume si possono immediatamente riconoscere grazie ai loro interessi particolari e alle loro scoperte. Castellani, ad esempio, è famoso per il suo nostalgico recupero dell'oreficeria etrusca; Carl Fabergé diede enfasi all'originalità del disegno e alla qualità della lavorazione, piuttosto che all'intrinseco valore dei materilai usati. René Lalique fu irresistibilmente affascinato dalle strane forme che adattava dalla natura. E l'occhio ingannatore, critico di un Cartier o di un Boucheron poteva infondere eleganza alle predilette forme astratte. Le magnifiche illustrazioni in questo volume offrono fedeli rappresentazioni di straordinari manufatti in oro, argento e platino, gemme tagliate e polite in ogni modo immaginabile e smalti, traslucidi, opachi o trasparenti come vetrate; tutti, in effetti, disegnati e realizzati per aumentare il fascino e l'attrattiva delle persone fortunate abbastanza da indossarli. In quindici capitoli scritti dalle massime autorità del campo viene presentato e riccamente illustrato il mondo della gioielleria di lusso, compresi i suoi aspetti sociali, estetici e commerciali, dalla metà dell'Ottocento ai giorni nostri.