Pubblicato in occasione dell'iniziativa dell'Associazione Dimore Storiche di aprire al grande pubblico alcune residenze principesche normalmente non visitabili e godere così sia delle singole opere sia di ambienti unici troppo poco accessibili, il volume presenta le straordinarie ricchezze custodite all'interno di alcuni celebri palazzi romani.
Tra le opere appartenenti alle collezioni della famiglia Doria Pamphilj spicca un'importante Annunciazione di Fra Filippo Lippi (conservata al di fuori del percorso della Galleria normalmente aperta al pubblico), mentre tra i capolavori dei Colonna è possibile ammirare quarantatre vedute di Gaspar van Wittel, artista che protessero sin dai primissimi anni della sua carriera e della cui opera conservano uno dei nuclei più consistenti ancora in mani private, mentre dalle raccolte dei Pallavicini proviene invece la celebre e discussa Derelitta di Botticelli.
Un'occasione irripetibile per ammirare questi capolavori eccezionalmente ambientati nelle sale delle dimore che videro scorrere la storia e i suoi protagonisti, da Innocenzo X a Mazzarino, a Marcantonio Colonna.
Il volume comprende i contributi critici di Francesco Buranelli (Collezionismo a Roma tra pubblico e privato. Le collezioni Colonna, Doria Pamphilj e Pallavicini), Fabrizio Lemme (I fedecommessi romani: una istituzione millenaria ma ancora valida), Patrizia Piergiovanni (Vanvitelli e i Colonna e Storia dell'architettura di palazzo Colonna), Tiziana Checchi (Appendice documentaria), Andrea G. De Marchi (L'"Annunciazione" di Fra Filippo Lippi e altri "primitivi" Doria Pamphilj), Giada Lepri (L'architettura di palazzo Doria Pamphilj dal XV al XIX secolo), Antonio Paolucci ("La Derelitta"), Francesco Negri Arnoldi (Disperazione di Mardocheo), Enrico Guidoni (Le sigle di Filippino Lippi nelle vesti del Mardocheo della collezione Pallavicini) e Daniela Di Castro (Storia e mecenatismo dei Pallavicini a Roma).