Il volume raccoglie i contributi sull'archeometallurgia presentati al workshop del 2006 insieme ad ulteriori saggi-studio che forniscono un quadro più completo sulla conoscenza di queste importanti testimonianze del passato, direttamente collegate con gli aspetti culturali, economici e tecnologici. Organizzato in sei sezioni con un approccio multidisciplinare e secondo un ordine cronologico che parte dalla preistoria e arriva all'età contemporanea, arricchito nella parte finale da un Dizionario archeometallurgico con termini tecnici in italiano e inglese.
Ne La metallurgia preistorica e protostorica, sono illustrati i movimenti produttivi delle origini e gli sviluppi nell'età del rame, del bronzo e del ferro in Puglia e nell'Italia meridionale con particolare riferimento agli insediamenti presenti su alcune isole (Pantelleria, Vivara), in Grecia, nel Vicino Oriente, nella Penisola Iberica, nel Portogallo e nella Mitteleuropa celtica.
Gli argomenti di metallurgia greca, romana e medievale costituiscono la seconda sezione del libro. Vengono illustrati i materiali fusori di età ellenistica, la distribuzione dei centri produttivi del periodo romano e tardoantico a Milano e nell'hinterland oltre che in Italia meridionale (Campania, Apulia et Calabria, Lucania et Brutii) insieme all'analisi del vasellame d'argento e bronzeo del territorio vesuviano. A questi scenari italici si aggiungono quelli sulle evidenze siderurgiche rinvenute in un villaggio catalano del I sec. a.C. (Casserres, Barcelona) mentre lo studio sull'utilizzo delle catene metalliche nei sistemi voltati di età romana funge da passaggio per i contributi sulla metallurgia medievale (Isola d'Elba e Terra d'Otranto).
Alcune tipologie di evidenze archeologiche permettono di inquadrare la fase de Lo sfruttamento dei giacimenti metalliferi (sezione III) in particolare per alcune località dell'Italia settentrionale e dell'Etruria meridionale oltre a quelli dell'estrazione del rame in Calabria, delle bauxiti nel Salento.
I temi relativi alle tecnologie scientifiche di indagine sono raccolti nella Sezione IV con i processi di lavorazione del ferro tra mondo antico e quello moderno e l'applicazione della tecnica laser su alcuni campioni di scorie allo scopo di individuare la composizione dei reperti. Uno studio integrato dal punto di vista della diagnostica e del restauro parte dall'analisi delle tecniche di restituzione grafica dei reperti metallici e passa nello specifico ad esaminare il combustibile rinvenuto all'interno di forge tardoantiche a Lecce fino a comprendere le procedure di restauro applicate a manifatture del XV-XVIII secolo.
Le ultime due sezioni (V e VI) espongono le ricerche sviluppate sulle potenzialità della fruizione attraverso la didattica e la descrizione di attività svolte in parchi e musei, come per esempio quelli dell'Archéodrome di Beaune (Bourgogne), di Val di Cornia e delle Colline Metallifere o attraverso documentari filmati sulle persistenze artigianali nella lavorazione dei metalli e, infine, i progetti di archeologia sperimentale e gli studi di etnoarcheologia.