Insofferente agli insegnamenti tradizionali, Jean Fautrier (Parigi, 1898 Châtenay-Malabry, 1964), diventa pittore e illustratore da autodidatta, frequentando la Tate Gallery di Londra e il compositore Bernard van Dieren. Dopo i primi dipinti di genere e le illustrazioni per André Malraux, Fautrier cade in un periodo di stasi creativa che si concluderà solo negli anni '40. Egli inaugura allora uno stile personalissimo, fatto di pittura e incisione, ascrivibile alla corrente dell'informale, di cui è considerato il capostipite. La consacrazione definitiva dell'artista avviene nel 1960, con il conferimento del primo premio alla Biennale di Venezia..
Il catalogo della mostra realizzata dalla Fondazione Magnani-Rocca offre al lettore un percorso attraverso vari esperimenti di arte informale. Fautrier, a cui la mostra è espressamente dedicata, è presente a partire dalle sue prime nature morte fino ai pezzi tratti dal ciclo dei Partisans Budapest (realizzato nel 1956 in seguito alla rivolta d'Ungheria) e alle illustrazioni per il poema L'asparagus di Ponge (1963). L'itinerario prosegue attraverso l'Europa con alcuni capolavori di altri celebri maestri fra cui il francese Dubuffet, il tedesco Wols, gli italiani Burri, Fontana, Leoncillo e lo spagnolo Tàpies.