Il volume è dedicato ad Antonio Canova (1757-1822) uno dei più celebri scultori e pittori italiani, ritenuto il massimo esponente del Neoclassicismo, nelle cui opere rivivono la bellezza dell'antica statuaria greca e i temi della mitología classica.
Più di cinquanta opere, provenienti dalla Fondazione Canova - tra preziosi gessi, acqueforti, dipinti a tempera e olii - documentano "l'origine del mito", come recita il sottotitolo, dallo schizzo iniziale al bozzetto in terracotta, alla statua in argilla fino al modello in gesso su cui venivano fissati i chiodini (chiamati "repère"), grazie ai quali era possibile trasferire nel marmo le esatte proporzioni dell'opera.
Un nucleo consistente di gessi arriva dalla celebre Gipsoteca di Possagno, paese natale dell'artista, dove
giunsero dallo studio romano dello scultore per volontà del fratello Giovanni Battista Sartori Canova. Alcuni di questi sono oggi pezzi unici, considerati veri capolavori, essendo andati perduti gli originali in marmo.
Nel volume viene anche messo in luce l'importante ruolo che ebbe Canova nel recupero di opere d'arte italiane, potendo così a buon diritto essere considerato tra i fondatori dei principi moderni che regolano le norme di tutela dei beni culturali.